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Ingredienti cosmetici sostenibili: l’olio di palma è davvero da scartare?

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Nel vasto panorama dell'industria cosmetica, un aspetto cruciale che sta guadagnando sempre più risonanza è la transizione verso ingredienti sostenibili. Tra questi sembra non esserci spazio per l’olio di palma, che ha suscitato dibattiti e preoccupazioni ambientali negli ultimi anni.

Ma esiste un’alternativa maggiormente sostenibile a questo ingrediente? Scopriamolo insieme.

 

Quando un ingrediente cosmetico è sostenibile?

Gli ingredienti di un cosmetico si possono ritenere sostenibili quando sono organici, naturali, non tossici e non costituiscono dunque un rischio per l’ambiente e la salute degli esseri umani. 

A tal fine, andrebbero preferiti i prodotti derivanti da piante coltivate in maniera sostenibile e di origine selvatica, che hanno un impatto inferiore rispetto a quelli contenenti parabeni o ftalati. Inoltre, è consigliabile scegliere prodotti senza olio di palma, la cui produzione causa un enorme impatto sulle foreste pluviali.

 

Perché gli oli che derivano da palma non sono sostenibili?

L’olio di palma è un olio vegetale che si ottiene dalla spremitura dei frutti della palma che si chiamano drupa: dalla polpa di questi frutti viene ricavato l’olio di palma (palm oil), dalla spremitura dei semi invece, viene estratto l’olio di semi di palma o palmisto (palm kernel oil).

Quest’ultimo è largamente utilizzato in cosmetica, sia sotto forma di olio, sia sotto forma di burro, poiché possiede delle interessanti proprietà texturizzanti, emollienti ed idratanti. Inoltre, può essere adoperato come  precursore di moltissime materie prime impiegate nella cosmetica biologica, in primis emulsionanti e tensioattivi.

Per rispondere a esigenze di mercato sempre crescenti,  negli anni moltissimi ettari di foresta pluviale sono stati selvaggiamente deforestati per far spazio alle redditizie coltivazioni di palme ed è per proprio per limitare i danni ambientali che è diventato sempre più urgente limitare il consumo di questo ingrediente.

 

Esiste un’alternativa sostenibile all’olio di palma?

Quello che ci chiediamo quindi oggi è: esistono a livello globale alternative davvero sostenibili all’olio di palma?

Una delle caratteristiche principali della palma da olio è che essa fruttifica durante tutto l’anno e fornisce dagli 8 ai 15 caschi di frutta ogni dodici mesi. Ciascun mazzo può pesare dai 15 ai 25 chilogrammi e contenere più di 1000 drupe, fino ad arrivare a contarne anche 1300: in breve, tra tutte le piante da olio, la palma è la coltura più efficiente in termini di resa per unità di superficie coltivata.

Proprio per questo motivo ad oggi è difficile trovare un’alternativa vegetale altrettanto efficiente, ma meno impattante a livello ambientale, tanto che la stessa Greenpeace non sostiene il boicottaggio di prodotti contenenti l’olio di palma.

Secondo la nota associazione ambientalista “il rischio che l’olio di palma venga sostituito dallo sfruttamento intensivo di altre colture oleaginose è alto e gli impatti ambientali potrebbero essere addirittura peggiori”. È invece indispensabile che i produttori di olio di palma e le multinazionali che lo vendono ed utilizzano, si assumano le proprie responsabilità e agiscano concretamente per eliminare dal mercato l’olio di palma che distrugge le foreste e viola i diritti umani.

Quello che propongono è quindi un olio di palma sostenibile, fatto nel pieno rispetto dei tempi e degli spazi della natura e anche delle condizioni di vita dei lavoratori.

Per fare ciò le aziende responsabili devono approvvigionarsi di olio di palma certificato.

 

Olio di palma sostenibile: la certificazione RSPO

Per affrontare le problematiche associate all'olio di palma, molte aziende stanno adottando una prospettiva sostenibile attraverso la certificazione RSPO.

La Roundtable on Sustainable Palm Oil lavora per promuovere la produzione, l'approvvigionamento e l'uso responsabile dell'olio di palma, garantendo standard ambientali e sociali rigorosi.

Questa transizione non solo risponde alle crescenti preoccupazioni ambientali, ma dimostra anche l'impegno delle aziende verso la sostenibilità.

 

Certificazione RSPO: principi e criteri

RSPO ha definito un insieme di principi e criteri che coprono aspetti ambientali, sociali ed economici. Questi includono la promozione di pratiche agricole sostenibili, la conservazione della biodiversità, la tutela dei diritti delle comunità locali e dei lavoratori, e la gestione responsabile delle piantagioni di palma da olio.

Questa certificazione è verificata da enti di certificazione indipendenti che valutano il rispetto dei principi e dei criteri RSPO.

Esistono diversi tipi di certificazione RSPO, tra cui:

  • Identity Preserved (IP): L'olio di palma proviene da una fonte certificata identificabile.

  • Segregated (SG): L'olio di palma certificato è separato da quello non certificato in tutte le fasi della catena di approvvigionamento.

  • Mass Balance (MB): Permette la mescolanza di olio certificato e non certificato, ma la quantità complessiva di olio certificato è tracciata.

 

Il ruolo della certificazione RSPO nei mercati globali

La certificazione RSPO ha avuto un impatto significativo sui mercati globali dell'olio di palma. Aziende leader in settori come l'alimentare e la cosmetica hanno assunto impegni di utilizzare esclusivamente olio di palma certificato RSPO nei loro prodotti. Tale sforzo è spesso parte di una strategia più ampia di responsabilità sociale d'impresa.

Nonostante i suoi progressi, tuttavia, RSPO è stato soggetto a critiche per non essere abbastanza rigoroso nel garantire la sostenibilità. L'organizzazione riconosce queste sfide e si impegna a migliorare continuamente i suoi standard per affrontare le preoccupazioni ambientali e sociali.

 

Cosmetici palm free

In risposta alla domanda dei consumatori che richiedono prodotti sempre più rispettosi dell'ambiente, molte aziende cosmetiche stanno adottando un approccio ancora più radicale: il palm-free. Questa tendenza implica l'eliminazione totale dell'olio di palma e dei suoi derivati dalla formulazione dei prodotti, cercando alternative che offrano gli stessi benefici senza impattare negativamente sull'ambiente.

La certificazione "Palm Free" non è effettuata da un ente certificatore, ma è una dichiarazione emessa dall’azienda stessa, dimostrando ai propri clienti che il prodotto cosmetico è stato sviluppato senza l'utilizzo di olio di palma o qualsiasi ingrediente derivato dall'olio di palma.

Per tale motivo la certificazione "Palm Free" rappresenta ad oggi un vero e proprio impegno etico da parte dell'azienda nell’evitare ingredienti associati a pratiche ambientali e sociali dannose. Questa certificazione, inoltre, promuove la trasparenza e offre ai consumatori la possibilità di fare scelte informate in linea con le proprie preoccupazioni etiche.

 

Certificazione “Palm Free”: la grande sfida del settore cosmetico

La formulazione di prodotti "Palm Free" può presentare sfide dal punto di vista tecnico, poiché l'olio di palma è ampiamente utilizzato per le sue proprietà funzionali nella produzione di cosmetici. Gli sviluppatori devono trovare alternative che soddisfino gli standard di qualità richiesti senza compromettere le prestazioni del prodotto.

 

Noi di Maycos siamo sempre in prima linea nella ricerca di nuove soluzioni che consentano di prendervi cura della vostra pelle in modo sostenibile e naturale ed è per questo che stiamo lavorando ad entrambe le soluzioni: materie prime certificate RSPO e Palm Free. Puoi scoprirle visitando il nostro sito www.maycos.it. Seguici per scoprire tutte le novità sulla sostenibilità per gli ingredienti cosmetici.

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